Meditazioni sul Vangelo

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Med. br7

C'è male e male 1...

Tutti, per natura, fuggiamo il male; c'è però un guaio o una complicazione, ed è che il male si può dividere in due categorie: nella prima possiamo mettere i mali che subito percepiamo come tali per il dolore che ci procurano; nella seconda quelli che subito non ci procurano dolore, o almeno non troppo. Corriamo allora il rischio di non ritenerli tali, di non percepirne la gravità e quindi di non combatterli adeguatamente.

Quando ci scottiamo toccando qualcosa di caldo, subito ci ritraiamo dalla fonte di calore, quando ci tagliamo, subito medichiamo la ferita. Se qualcuno ci insulta ne proviamo dolore. Se inavvertitamente facciamo torto a qualcuno ci dispiace; se vediamo commettere delle atrocità ci addoloriamo.

Ci sono però diversi piccoli mali dai quali non ci difendiamo e non combattiamo adeguatamente. Una frase classica è la spia che dovrebbe renderci consapevoli del pericolo. E' la frase con cui cerchiamo di giustificarci quando, dopo qualche scrupolo o perplessità, concludiamo: "in fondo che male c'è". Che male c'è a dire una piccola bugia per cavarmi d'impiccio, che male c'è a guardare certi spettacoli, leggere certi libri, frequentare certi amici. A dire qualche parolaccia, che male c'è. Che male c'è a indossare la minigonna, non voglio mica essere retrogada, imbranata, inibita... Nello studio e nell'impegno professionale se con qualche sotterfugio riesco a prendere un bel voto o a fare bella figura, che male c'è ... Se con la complicità di un dottore compiacente posso sfruttare l'assistenza sanitaria per rimanere a casa dal lavoro, che male c'è ...

Brevi riflessioni  Info

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Meditazioni  Info

Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità  del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.

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